© WEBMASTER  Ganymedes
 
 
 
  
 
 
  
Posso rimaner solo…indisturbato
 
 
  
Se è aperta la porta la chiudo
 
 
  
L’immensità è un cielo
 
 
  
che ha la prospettiva
 
 
  
del colore
 
 
  
 
 
  Emilio Dobrovich nasce a Fiume il 22 settembre 1915. Figlio di profughi ungheresi, vive a 
  Pola fino all'età di quindici anni.
  Nel 1930 si trasferisce con la famiglia a Genova e il regime fascista italianizza Dobrovich in 
  Debrevi (che Emilio spezzerà simbolicamente nella firma De Brevi).
  La formazione culturale e politica di Dobrovich è segnata dal legame profondissimo con 
  la madre e dalle personalità artistiche e antifasciste che animano Genova.
  La cultura e lo stile di vita mitteleuropei, custoditi con determinazione dalla madre e, 
  soprattutto, il pensiero di Antonio Gramsci e Piero Gobetti, orienteranno , per sempre ,
  il suo percorso artistico , umano e politico. A 15 anni dipinge il primo capolavoro: una
  Madonna, per la madre, ma deve rinunciare agli studi accademici.
  Operaio al tornio dell'Ansaldo San Giorgio, continua a dipingere solo su cartone e 
  compensato: i colori ad olio e le tele di lino resteranno per lungo tempo un lusso.
  Nel dopoguerra apre una piccola officina di stampi industriali e partecipa con successo 
  all'allestimento di stand in diverse Fiere Nazionali. Decide, però, di non proseguire 
  l'attività di grafico pubblicitario e non farà mai della sua arte un mezzo per vivere.
  Intensifica la sua produzione artistica a partire dal 1972 ed espone a Serravalle, dove si è 
  trasferito con la famiglia, Novi Ligure (Teatro Romualdo Marenco, Galleria Mario Leveni)
  e Tortona (Galleria L'Angolo).Pittore, scrittore e poeta, Emilio De Brevi (già Dobrovich) "è 
  partito per altre terre"il 10 luglio 1990.
 
 
  
Biografia
  Emilio Dobrovich
 
 
  
   Davanti ad una tela nuova
 
 
  
e adagio, adagio, “riaccarezzo le mie idee”
 
 
  EMILIO DOBROVICH “POLA”
 
 
  EMILIO DEBREVI
 
 
 
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L’immensità è un cielo
 
 
 
 
 
 
                    Inaugurazione della mostra 2024: «L’arte come impegno civile. Emilio Debrevi. L’opera pittorica»